Profilo

A Monteforte d’Alpone le terre vulcaniche sono austere ma gentili. Descrivono paesaggi antichi e talvolta aspri. È in questo contesto che si forma la mia passione per il vino. La mia è una famiglia di vignaioli da generazioni.

Anche oggi, quando penso alla mia infanzia, ricordo i profumi dei mosti che uscivano dalla cantina e salivano verso casa entrando dalla finestra della cameretta. Quei profumi sono stati la mia fortuna e il mio destino.

Una storia semplice che parte da una scintilla. Un’intervista ad Angelo Gaja sul Corriere Vinicolo. Egli affermava l’importanza di una nuova professione che sarebbe dovuta diventare essenziale per le aziende del vino. Quella del consulente enologo. Era il 1991 e avevo appena acquisito il diploma in enologia.

Da quel momento inseguo quel sogno e durante un impiego in una cantina sui Colli Berici conosco dei vignaioli che stanno creando un’associazione e che necessitano di un enologo giovane per seguire i dettagli delle attività di cantina. Il responsabile di questa associazione mi fornisce una carta spiegazzata con dei nomi scritti a mano. Mi dice “vai da questi, fatti conoscere e di che ti ho mandato io…”. Non dimenticherò mai il primo campanello suonato…

L’ abilità professionale si fa subito sentire nelle cantine e i risultati nel bicchiere convincono molti che abbia una dote innata. Quella di dare equilibrio alla forza espressiva dei vini. Di trovare la giusta tensione tra le parti. Di offrire eleganza e coerenza. Raccontare il carattere di un territorio. Io invece sento che sto dando un senso alla mia ricerca professionale.

Da quel campanello, suonato con molta apprensione ma altrettanta convinzione, ho superato ulteriori esami importanti. Oggi seguo aziende di alto profilo qualitativo. Lo faccio ogni giorno perché quella scintilla non si è mai spenta.

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